di Nicola Durante*
L’Ufficio studi della giustizia amministrativa come risorsa e opportunità
In occasione dell’imminente interpello per il rinnovo della composizione dell’Ufficio studi, mi fa piacere ricapitolare brevemente le funzioni ed i compiti di quest’importante struttura della Giustizia Amministrativa, la cui disciplina è contenuta all’art. 13 del Regolamento di organizzazione degli uffici amministrativi della giustizia amministrativa, approvato con decreto del Presidente del Consiglio di Stato del 15 febbraio 2005 ed al cui testo, molto articolato e lungo, nonché facilmente reperibile sul sito intranet, non posso che rimandare, limitandomi in questa sede ad operarvi solo brevi cenni.
Quel che mi preme trattare sono infatti le molteplici attività che l’Ufficio studi svolge nel concreto, le quali, sebbene oggetto di puntuali relazioni annuali, restano poco note ai più.
Occorre premettere che l’Ufficio studi opera sulla base di linee guida approvate dal Consiglio di presidenza, su proposta di un apposito Comitato di indirizzo scientifico ed organizzativo a composizione mista (magistrati e professori universitari), da ultimo aggiornate l’8 ottobre scorso.
E’ retto da un Direttore, che coincide con la persona del Presidente aggiunto del Consiglio di Stato ed è coordinato da un membro interno, nominato per la durata di un anno dal Direttore, sentito il Consiglio di presidenza, nel rispetto della turnazione tra le due componenti paritetiche del Consiglio di Stato e dei Tribunali amministrativi regionali. Il coordinatore organizzativo è, a sua volta, coadiuvato e sostituito da un vice, nominato con le stesse modalità, nell’ambito della componente diversa da quella di provenienza del coordinatore. In tal modo, si vuol ottenere una proficua sintesi delle distinte esperienze e sensibilità che connotano la nostra categoria, nell’auspicio che, anche in forma involontaria, una di esse non finisca per prevalere sull’altra.
Alla composizione stabilita dall’art. 13, vanno aggiunti ulteriori cinque magistrati amministrativi a riposo individuati dal Consiglio di presidenza, dei quali l’Ufficio Studi ha facoltà di avvalersi per specifiche esigenze.
L’attività forse più conosciuta dell’Ufficio studi riguarda la formazione dei magistrati amministrativi, che si realizza sulla base di un programma annuale di corsi approvato dal Consiglio di presidenza, alcuni dei quali sono svolti in collaborazione con la Scuola Superiore della Magistratura, sulla scorta di un apposito protocollo d’intesa. Nel programma sono previsti anche i corsi di formazione per i colleghi neoassunti.
Dalla fine del 2019 sono in vigore le linee guida per il riconoscimento ed il patrocinio dei corsi di formazione e dei convegni di studio proposti dagli Uffici giudiziari della Giustizia amministrativa, che consentono l’arricchimento dell’offerta formativa del programma, favorendone, altresì, il decentramento territoriale, con assegnazione ai singoli Uffici giudiziari di compiti di cooperazione nella scelta e nella conduzione di quest’ultima. Tuttavia, tale opportunità è stata molto circoscritta, a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza pandemica ancora in atto, che hanno imposto lo svolgimento dei corsi da remoto.
Sempre nel settore della formazione, rientrano i corsi d’inglese in favore del personale di magistratura e la formazione in favore del personale amministrativo (in ispecie, quelli neoassunti) e dei tirocinanti in servizio presso il Consiglio di Stato e presso i Tribunali amministrativi regionali. La recente acquisizione di una piattaforma di e-learning ha permesso potenziare quest’offerta formativa, che si svolge prevalentemente da remoto.
Altra importantissima attività è quella di studio e ricerca, che si sostanzia principalmente nella formulazione di pareri, su richiesta del Presidente del Consiglio di Stato, del Segretario generale o di altre Autorità (ad es., la Presidenza del Consiglio dei Ministri). Tra di essi, molto rilevanti ed accurati sono i pareri resi, su richiesta del Presidente del Consiglio di Stato, su alcune delle questioni devolute all’Adunanza plenaria. Rientra in tale settore anche l’elaborazione delle rassegne monotematiche giurisprudenziali pubblicate sul sito intranet.
A metà del 2021, col fattivo impegno dell’Ufficio Studi, è stato editato il “Libro dell’anno della Giustizia Amministrativa”, la cui presentazione in sede convegnistica è in corso di organizzazione.
All’Ufficio Studi è affidato il servizio news, volto ad informare sulle principali sentenze delle Corti nazionali ed internazionali, mediante la loro pubblicazione sul sito internet, assieme ad un sintetico commento. Dal 2020, una speciale news, denominata “Echi d’Europa” ed elaborata con il Dipartimento per le Politiche Europee presso la Presidenza del Consiglio, contiene una selezione ragionata di pronunce di giudici europei, con particolare riguardo ai rinvii pregiudiziali di cui all’art. 267 TFUE. Al servizio news si abbina quello delle newsletters, che ogni lunedì aggiorna via mail tutti i colleghi sulla normativa e sulla giurisprudenza di nostro maggior interesse. Giusto per dare un’idea, nell’anno 2020 sono state pubblicate 135 news e 47 newsletters.
Infine, per favorire la promozione di una comune cultura giuridica con le Magistrature degli altri Paesi, l’Ufficio studi collabora con i vertici della Giustizia amministrativa nelle relazioni istituzionali con varie associazioni internazionali, quali EJTN (European Judicial Training Network), A.C.A.-Europe (Association of the Councils of State and Supreme Administrative Jurisdictions of the European Union), A.I.H.J.A. (International Association of Supreme Administrative Jurisdictions) e ENCJ (European Networks of Councils for the Judiciary).
In quest’ambito, rientra l’attività, pure curata dall’Ufficio studi, di preparazione e redazione dei bandi per gli scambi di breve e lungo periodo presso le istituzioni internazionali e sovranazionali, CEDU, CGUE, Eurojust, anche attraverso il circuito EJTN.
In questa pur sintetica descrizione delle attività dell’Ufficio studi, spero di essere riuscito a metter in risalto le enormi opportunità di crescita, culturale e professionale, che la partecipazione all’Ufficio studi – al pari del neo istituito Ufficio del massimario – offre ai magistrati che ne entrano a far parte: specialmente a quelli più giovani in carriera, i quali si trovano catapultati dentro un’inesauribile fucina di idee e di progetti, capace di affrontare e risolvere le questioni giuridiche più nuove e delicate, con la possibilità di interagire con colleghi di grande esperienza e valore, in una condizione di reciproco scambio e sempre su un piano paritario, in cui conta solo la qualità delle proposte da ciascuno avanzate in relazione ai problemi sul campo.
*Presidente di Sezione del T.A.R. Salerno e Vice coordinatore dell’Ufficio studi